Si manifesta con una capacità ridotta di compiere movimenti volontari, coordinati sequenzialmente tra loro, in funzione di uno scopo.
È una malattia che colpisce il 6% della popolazione infantile tra 5 e 11 anni.
E' un problema dell'organizzazione del movimento che può anche influenzare il modo di apprendere di un bambino a scuola.
I
bambini disprattici imparano una cosa ma fanno fatica a generalizzare e ad associare, trovando strategie.
È più comune nei ragazzi piuttosto che nelle ragazze e può comportare goffaggine, problemi nell'organizzare il lavoro e nel seguire delle istruzioni. L'aspetto caratterizzante della disprassia è la non corretta esecuzione di una sequenza motoria che risulta alterata nei requisiti spaziali e temporali e spesso associata a movimenti non richiesti. (Disprassia)
Il bambino disprattico, in genere, non si sa "organizzare" nelle "azioni" che compie. Ad esempio: il gioco risulta povero e ripetitivo, non si sa spogliare e soprattutto non riesce a vestirsi da solo, è difficile che attivi spontaneamente la capacità di disegnare. Il disegno appare, comunque, anch’esso, povero; in scuola materna spesso rifiuta di disegnare. (Aidee)
"La disprassia è una patologia complessa, con complicazioni che vanno dal motorio al cognitivo. Non sempre si ha la compresenza di tutti e due. Il bambino disprassico è difficilmente diagnosticabile in tenera età perché quasi sempre si tende a considerare solo il suo disturbo del linguaggio. Importante è una tempestiva diagnosi che non sempre viene attuata. Alla terapia di un logopedista si deve accompagnare spesso anche quella di un psicomotricista. I bambini con disprassia hanno quasi sempre problemi di organizzazione spazio-temporale. Sarà difficile per loro organizzarsi quindi nella consequenzialità dei movimenti: per es. vestirsi partendo dalla biancheria intima e dopo maglia e pantaloni.
Gli individui affetti da disprassia, spesso trovano difficoltà a mettere in ordine le varie fasi di un racconto e a trovare i termini. Non che non lo sappiano, ma non trovano dentro di loro la memoria dei vari passaggi. Altre volte si presentano problemi anche di manualità fine, tanto che a scuola saranno bimbi con problemi ortografici, oppure problemi che riguardano il movimento oculare (difficoltà a seguire le righe del quaderno e a leggere, il bimbo invece di muovere solo gli occhi, muove anche il corpo a seguire lo sguardo). La sensibilità tattile è spesso ridotta, problema complesso e molto spesso sottovalutato dai vari neuropsichiatri e terapisti." (Wikipedia)
Se vostro figlio presenta modalità pisco-motorie che possano far intuire una possibile diagnosi di Disprassia, rivolgetevi subito a uno specialista per un'osservazione precoce e competente. Un sito di riferimento per la Disprassia, dove potete trovare informazioni utili e anche la possibilità di contattare la dott.ssa Letizia Sabbadini (Neuropsicologa clinica. Docente presso l'IRCCS Santa Lucia Roma e l'Università LUMSA Roma) è quello dell'Associazione Italiana Disprassia Età Evolutiva - AIDEE, di cui appunto la dott.ssa Sabbadini è Presidente.
Daniel Radcliffe, meglio conosciuto per il ruolo del mago, HarryPotter soffre di una lieve forma di disprassia e lui è probabilmente il più famoso disprassico dell'era moderna.
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