... perspective taking! |
E i bambini? Forse a volte - o troppo spesso - capita, in tanti momenti della giornata, di dimenticarci che sono esseri umani, con gli stessi nostri diritti e con lo stesso nostro innato desiderio di rispetto della propria dignità.
"Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona"... e dov'è questo diritto quando nostro figlio piange e non lo prendiamo in braccio oppure si dispera sul suo lettino mentre noi sfogliamo i librettini di Estivill sulla nanna reprimendo gli istinti paterni?
Forse un bimbo di un mese, due mesi, sei mesi, un anno, due, tre non ha gli stessi diritti di un adulto?
Appare esagerato il confronto con la "Dichiarazione"? Mah, non so... voi che ne pensate? Quante cose nascondiamo dietro parole come "regole", "metodi"? Quanto questi luoghi concettuali hanno a che fare con la realtà di un bimbo che ha un fisiologico bisogno di sentirsi amato sempre, anche quando sbaglia, anche quando fa i cosiddetti "capricci", che ha bisogno di sentire che il papà c'è sempre e non solo quando lui "fa il bravo"? Forse sono più una modalità per far tornare i conti a noi, alle nostre routine e comodità o addirittura per apparire "bravi genitori che non viziano i figli", forse sono una modalità per semplificarci la vita ma che poco hanno a che vedere con la libertà, la dignità e diritti dei nostri figli.
Quanto spesso le abitudini educative, le consuetudini ereditate da genitori e nonni o educatori hanno a che fare con i reali bisogni di un neonato e poi di un bambino?
Forza, dài... evitiamo di essere genitori con clichés, sia educativi che relazionali. Cerchiamo di essere papà creativi, che si informano, che studiano, che non si fidano mai troppo di quelli che danno "metodi". Cerchiamo di essere papà che si sforzano di comprendere, piuttosto che papà con la pretesa che i figli comprendano "come ci si comporta". Sfogliate questo blog, cercate in giro, la web è piena di stimoli e di informazioni verificate, sia scientificamente che statisticamente.
Sempre più quando si parla di "metodi" svaniscono, come evaporate, le parole "amore" e "affetto", quasi fossero pericolose per i "metodi", ci avete fatto caso?
E forse lo sono, ma a vantaggio dei nostri figli.
Se si ama sempre, se ci si sforza di amare e comprendere sempre si riesce anche a comunicare con i più piccoli, si riesce a intuirli, a comprenderli, a sentire finalmente come loro sentono il mondo che li circonda. E vi assicuro che quando accade è una grandissima sorpresa scoprirlo, è una esperienza straordinaria.
Se amiamo e comprendiamo, se ci sforziamo di farlo, impareremo a comunicare, a dialogare con i nostri figli e i "metodi" non serviranno più e le poche regole essenziali diventeranno comprensibili. Sforziamoci di far acquisire consapevolezza ai figli piuttosto che obbedienza. Sforziamoci di amarli senza se e senza ma, saranno più fortificati dal nostro amore e meno frustrati dalle nostre pretese.
E saranno uomini nuovi, non uomini cliché.
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