In un suo recente breve video il dott. Estivill ci racconta di
come “la comunità scientifica rispetta il co-sleeping (sonno condiviso) ma non lo raccomanda
perché è un fatto culturale, non scientifico”.
Dice che “ci sono studi scientifici che dimostrano che i bambini che
dormono con i genitori sentiranno poi sempre questa necessità di avere i genitori
accanto per dormire”. E inoltre "quando saranno più grandi avranno problemi per andare in
campeggio, per dormire a casa dei nonni, a casa di amici”. Il co-sleeping “non è benefico per loro perché non gli dà autostima né
autonomia”.
Insiste dunque sul fatto che “il co-sleeping è un fatto specificatamente culturale. Ad esempio nel
Malawi (Sudafrica) i bambini dormono con i genitori, sì, ma perché lì necessariamente dormono tutti
insieme: bimbi, genitori, nonni e capre, perché sono molto poveri. Tant’è che
quando hanno occasione di progredire economicamente suddividono gli spazi in
modo che ognuno abbia il proprio”.
Conclude Estivill ripetendo che “il co-sleeping non è una raccomandazione scientifica. I
bambini che dormono da soli sono più sicuri e possono andare a dormire dagli
amici, dai nonni, in campeggio e hanno molta più sicurezza”.
La disinformazione contenuta in queste affermazioni è evidente. E' solo uno spot che il dott. Estivill fa per aumentare il proprio appeal mediatico, uno sciorinare pensieri in libertà (che gli fanno tornare i conti col suo famigerato metodo) con una disinvoltura e approssimazione che i bambini (soggetto/oggetto di tutto questo) non meritano.
Non c'è nessun condizionamento negativo che derivi dal co-sleeping. Anzi, al contrario, molti sono i benefici riconosciuti. Sembra che il dott. Estivill predichi sempre in nome della comunità scientifica ma in realtà questa sembra sempre più prendere le distanze dal famoso pediatra. Nessun vizio (v. "E se poi prende il vizio?" di A. Bortolotti), nessun deficit di autostima né di autonomia. Anzi.
Non c'è nessun condizionamento negativo che derivi dal co-sleeping. Anzi, al contrario, molti sono i benefici riconosciuti. Sembra che il dott. Estivill predichi sempre in nome della comunità scientifica ma in realtà questa sembra sempre più prendere le distanze dal famoso pediatra. Nessun vizio (v. "E se poi prende il vizio?" di A. Bortolotti), nessun deficit di autostima né di autonomia. Anzi.
"Tutte le ricerche che hanno indagato sulla presenza di correlazioni tra cosleeping e disturbi comportamentali e emotivi hanno concordemente dato esiti negativi." E' la conclusione alla quale giunge una curata Rassegna della letteratura scientifica sul cosleeping a cura di S.O.S. Crescere, Associazione per la tutela dell'età evolutiva, che invito a leggere con attenzione. E buon co-sleeping a tutti :)
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