Nati per la Musica. E' un progetto promosso dall’Associazione Culturale Pediatri (www.acp.it) in collaborazione con il Centro per la Salute del Bambino (www.csbonlus.org/) e la Società Italiana per l’Educazione Musicale (www.siem-online.it/).
Il titolo contiene un richiamo sostanziale al fatto che il bambino sembra venire al mondo con un cervello già ben preparato ad elaborare il proprio mondo musicale e che la capacità di percepire la musica è innata.
Il titolo contiene un richiamo sostanziale al fatto che il bambino sembra venire al mondo con un cervello già ben preparato ad elaborare il proprio mondo musicale e che la capacità di percepire la musica è innata.
Il Progetto ha lo scopo di approfondire il significato del proporre la musica in maniera non occasionale fin dai primi mesi di vita e, attraverso i pediatri, di sensibilizzare le famiglie sui vantaggi che questa pratica comporta.
Le indicazioni che trovate in questa pagina - e che sono a cura del Progetto Nati per la Musica - vi possono servire a seguire e a comprendere lo sviluppo del vostro bambino in rapporto con i suoni e quindi con la musica.
Esse sono tutt’altro che rigide: ogni bambino segue percorsi e tempi personali che possono variare rispetto a quelli indicati.
Se il vostro pediatra aderisce al Progetto vi potrà spiegare queste cose nel corso delle visite di controllo dei primi anni di vita e chiarire gli eventuali dubbi.
La vita prenatale e il primo anno
In gravidanza il feto
- inizia a percepire suoni e rumori tra il 5° e 6° mese;
- reagisce a stimoli sonori, li riconosce e li ricorda quando vengono ripetuti.
A 0-3 mesi il bambino
- è sensibile agli stimoli sonori e musicali dell’ambiente;
- distingue e riconosce le voci più familiari e si tranquillizza ascoltando la voce della madre.
A 4-6 mesi il bambino
- mostra interesse per gli oggetti che emettono suoni;
- cerca di individuare da dove vengono i suoni dell’ambiente;
- produce le prime lallazioni che ama ripetere soprattutto quando dialoga con un adulto;
- coglie le intenzioni espressive nella voce.
A 7-10 mesi il bambino
- realizza i primi tentativi di canto;
- è capace di organizzare i propri gesti per ottenere suoni particolari.
A 10-12 mesi il bambino
- riproduce e imita, con sempre maggiore precisione, suoni semplici con i quali crea ritmi e brevi sequenze;
- inizia a parlare nella lingua materna, differenziando parlato e canto;
- mostra preferenze rispetto alla musica che ascolta.
Da 1 a 6 anni
Esplorazione degli oggetti
Fino ai 2 anni l’esplorazione sonora avviene per prove ed errori, poi diventa più intenzionale e si organizza secondo le regole musicali che vengono a poco a poco scoperte.
Giochi con la voce e canto
A 2 anni molti bambini accompagnano con canti improvvisati e spontanei le attività di gioco.
A 5-6 anni possiedono un repertorio di canzoni ricco e vario che interpretano in modo personale, anche in coro.
A 2 anni molti bambini accompagnano con canti improvvisati e spontanei le attività di gioco.
A 5-6 anni possiedono un repertorio di canzoni ricco e vario che interpretano in modo personale, anche in coro.
Musica e movimento
A partire dai 3 anni viene sperimentata la possibilità di associare a diversi ritmi movimenti e gesti diversi, fino a raggiungere, tra i 5 e i 6 anni, la capacità di interpretare emozioni e idee musicali con il movimento del proprio corpo.
A partire dai 3 anni viene sperimentata la possibilità di associare a diversi ritmi movimenti e gesti diversi, fino a raggiungere, tra i 5 e i 6 anni, la capacità di interpretare emozioni e idee musicali con il movimento del proprio corpo.
Musica e televisione
Fin dai 2 anni i bambini mostrano grande attenzione per i suoni che ascoltano alla TV, riconoscendo le sigle musicali dei programmi preferiti e le colonne sonore di celebri cartoni animati. A 5 anni sanno individuare le emozioni narrate con la musica.
Fin dai 2 anni i bambini mostrano grande attenzione per i suoni che ascoltano alla TV, riconoscendo le sigle musicali dei programmi preferiti e le colonne sonore di celebri cartoni animati. A 5 anni sanno individuare le emozioni narrate con la musica.
Suggerimenti ai genitori
Durante la gravidanza
Si consiglia alla gestante di cantare tutti i giorni, in particolare dal 6° mese. Una volta venuto al mondo, il bimbo è in grado di riconoscere le melodie ascoltate quando ancora si trovava nel grembo materno, traendo dall’interazione con la mamma che canta benefici effetti rassicuranti.
Si consiglia alla gestante di cantare tutti i giorni, in particolare dal 6° mese. Una volta venuto al mondo, il bimbo è in grado di riconoscere le melodie ascoltate quando ancora si trovava nel grembo materno, traendo dall’interazione con la mamma che canta benefici effetti rassicuranti.
Un ambiente sonoro ecologico
Limitare la presenza dei rumori di fondo nelle case crea condizioni di benessere acustico che rendono più piacevole l’ascolto e la produzione di suono.
L’esplorazione sonora dei bambini
Fin dai primi mesi è importante offrire oggetti che producono suoni interessanti e prestare attenzione ai giochi musicali dei bambini, ascoltando e valorizzando le loro scoperte sonore.
Fin dai primi mesi è importante offrire oggetti che producono suoni interessanti e prestare attenzione ai giochi musicali dei bambini, ascoltando e valorizzando le loro scoperte sonore.
La voce per giocare a cantare insieme
Le prime forme di canto si costruiscono giocando a ripetere e a variare intonazione e ritmo delle vocalizzazioni infantili. Man mano che il bimbo cresce, si verrà via via costruendo un repertorio di canzoni e filastrocche, anche abbinate a gesti e giochi di movimento.
Le prime forme di canto si costruiscono giocando a ripetere e a variare intonazione e ritmo delle vocalizzazioni infantili. Man mano che il bimbo cresce, si verrà via via costruendo un repertorio di canzoni e filastrocche, anche abbinate a gesti e giochi di movimento.
Situazioni di ascolto condiviso
Nei primi mesi l’ascolto insieme al bambino di canzoncine, ninne nanne, filastrocche rende più piacevoli i momenti significativi della sua giornata (il cambio, il sonno, la pappa).
Quando è più grande, è importante che il bambino partecipi in modo attivo all’ascolto della musica (cantando, battendo le mani a tempo, ripetendo, memorizzando ecc.).
Nei primi mesi l’ascolto insieme al bambino di canzoncine, ninne nanne, filastrocche rende più piacevoli i momenti significativi della sua giornata (il cambio, il sonno, la pappa).
Quando è più grande, è importante che il bambino partecipi in modo attivo all’ascolto della musica (cantando, battendo le mani a tempo, ripetendo, memorizzando ecc.).
La musica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo globale dell’individuo: essa agisce sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni, è nutrimento della mente e dello spirito, ma anche divertimento, gioco, stimolo per sviluppare le potenzialità espressive e creative della persona. Quando la musica è presente nella vita quotidiana, si impara a cantare così come si impara a parlare. Un ambiente musicalmente stimolante, dove i genitori propongono al bambino di giocare con la voce e con i suoni, rafforza il legame affettivo all’interno della famiglia ed è terreno favorevole nel quale si possono sviluppare le esperienze musicali successive.
La musica non deve essere privilegio di pochi, ma diventare patrimonio di tutti.
Mia moglie sta per entrare al 6°mese, e la bimba(così sembra che sia) inizia a farsi sentire con qualche calcetto. Io, che canto in un gruppo rock, cerco di farle sentire la mia voce, nella speranza che possa farle stare bene e riconoscerla quando verrà al mondo. Mia moglie inizierà un corso preparto dove faranno anche musicoterapia, e non so se è il caso di mescolare quello che le faranno ascoltare assieme a quello che ho io (che ovviamente non è metal :D ) Mi spiace un po' delegare questa responsabilità e compito ad altri, ma ci sarà tempo per godermi la musica con la mia piccola.
RispondiEliminaEsattamente. Secondo me adesso in pancia vanno bene la tua voce e... Mozart :-) falle ascoltare Mozart da subito e spesso e vedrai che saprà poi apprezzare meglio anche il tuo rock - auguri!!
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