Già. Può attanagliarvi per molto tempo questa morsa dei petali della margherita. M’ama, non m’ama… l’amo, non l’amo… e così continuate a rovistare nella vostra mente, nei vostri ricordi e vi sembra di non capire più niente. Com’è possibile che io non l’ami più? Ma se l’ho amata per anni… sì, la odio… no, non è vero… è solo rancore… però scava scava l’amore c’è… sì ma mi sono stufato… però mi manca… però non la sopporto più… desidero altro… Già, potrei continuare a scrivere in questo modo a lungo, vero?
Non c’è bacchetta magica che risolva i problemi, però vi suggerisco una cosa per placare un po’ il turbinìo della vostra mente: domandatevi se voi VI AMATE, se amate voi stessi. Ve lo siete chiesto? Trovate dentro di voi un punto fermo, nel punto più profondo di voi stessi, sennò sarete sempre sbattuti dai vostri pensieririmorsisensidicolpaeccetera senza tregua. Non lo avete mai fatto? Beh, c’è sempre una prima volta: fermatevi. E amatevi. Non accusatevi. Partite da qui.
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