11 febbraio 2014

Nati prima


Quarantatrè giorni prima.
E scopri un mondo nuovo.
Fatto di bip intermittenti. Tubi, fili, monitor, cannule.
Sì, non solo quello, certo, lì in mezzo ci sono i miei due gemelli, ma quella è la foresta in cui vivono, dentro due casette di vetro.
Lei ha rotto le acque e lui è dovuto uscire lo stesso - anche se in verità sarebbe rimasto lì tranquillo un altro po'. Le donne sempre avanti :-)
Avanti anche nel grado di alta preoccupazione generato, grazie a Dio rientrato nel giro di quarantotto ore. Avanti nel riprendersi e superare il fratello nel taglio del filo di lana di uscita. Lei a casa da qualche giorno, lui da oggi.
Tutto a posto, tutto bene. Meglio così - è accaduto quello che speravamo e per cui pregavamo.

Ma che esperienza. Hai fatto due figli. Non te ne ritrovi neanche uno a casa. Poi arrivano, a puntate, col cordone ombelicale già trattato, tu non devi fare niente. Li ami profondamente ma non sono con te appena nati, non sai se mettere il fiocco alla porta (non l'abbiamo messo finché non è arrivata lei), stai lì a guardare body e tutine vuoti. Li ami profondamente ma non sono con te.
La Carta dei Diritti del Bambino nato prematuro: degna di un paese civile come l'Italia. che per prima al mondo ha riconosciuto a livello istituzionale il problema della prematurità. Bellissime aspirazioni che speriamo un giorno diventino pienamente realizzate.
Per il momento non è così. Purtroppo. Purtroppo. Purtroppo.

Se incontrerò genitori di bimbi nati prematuri in attesa, ansia, preoccupazione, frustrazione, speranza, impotenza, angoscia, rabbia potrò dirgli "ti capisco".


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