30 settembre 2011

Prendiamoci il tempo di essere papà

DSCN4412_1 - This Father and Son Playing Catch Football
"No, papà non ha tempo per giocare con me...". Forse questa frase tuo figlio l'ha già detta a qualcuno o forse la pensa e basta, ob torto collo. Tempi difficili per chi ha un lavoro precario o è disoccupato, per due genitori che lavorano per arrivare a fine mese con preoccupazioni, tensioni, scoraggiamento, frustrazione. E anche chi lavora troppo, chi fa una libera e ben remunerata professione, può percepire la propria inadeguatezza rispetto alle richieste dei figli, espresse o tacite.
Di cosa hanno bisogno i nostri figli? Cosa decidiamo di dare loro?

Condividere tempo
- Piuttosto che "passare il tempo" con i nostri figli ("passare" non mi pare suoni bene, passiamo il tempo anche in sala d'attesa dal dentista piuttosto che a leggere un libro o navigare in internet) diciamo che "condividiamo" del tempo con loro, tempo dal quale tutti vogliamo ottenere qualcosa, sia noi che i figli. E' importante per loro sapere che non stiamo dandogli attenzione per "obbligo", ma perché anche noi abbiamo bisogno di stare con loro allo stesso modo che loro hanno bisogno di stare con noi. (Non sottovalutiamo la loro capacità percettiva così come non sopravvalutiamo la nostra presunta cacapità mimetica)

Pianificare
- Stabilità e sicurezza sono importanti per i ragazzi, per questo potremmo dedicare, programmandolo, un tempo da dedicare a loro, che sia un'ora al giorno piuttosto che un giorno sì e un giorno no, oppure un'altra articolazione settimanale. Per condividere del tempo con loro, per loro, facendo del nostro meglio per non modificare quanto stabilito. Così che le loro aspettative possano essere soddisfatte, regolarmente, e loro possano avere la percezione di quanto siano importanti per noi. Ciò che conta infatti non è tanto quanto noi possiamo dire riguardo quello che noi diamo a loro (tempo, affetto ecc. ) quanto quello che loro percepiscono di ricevere da noi, così che possa crescere quel rapporto di fiducia che è alla base di una vera relazione.

Un po' di tempo è meglio di niente
- Se lavorano sia papà che mamma o si è pendolari o addirittura si torna a casa solo il fine settimana, i figli lo comprenderanno che il tempo che si potrà dedicare a loro sarà oggettivamente limitato. Anche se si condividerà con loro solo un paio d'ore ogni settimana, questo potrà essere sufficiente. Finché si mantiene una scadenza regolare, rispettata, i figli non rimarrano delusi e il poco tempo trascorso con loro risulterà comunque prezioso.

No grandi piani
- I genitori che lavorano molto a volte si sentono in colpa per il fatto di trascurare i loro figli e a partire da quel senso di colpa costruiscono abitualmente grandi progetti per loro. Sentono che stupirli con effetti speciali - facendo anche qualcosa di dispendioso, andando in chissà quale distante parco acquatico o di divertimenti - può in qualche modo essere visto come una maniera per recuperare stima e affetto da loro, per il fatto di non vederli spesso. Ben venga qualunque programmazione di fine settimana o vacanza se è spontanea e svincolata da ogni senso di colpa. Se così non è, c'è il rischio che più grande è il "progetto di recupero", più grande sarà l'aspettativa. Se parliamo di costruire fiducia e relazione, se parliamo di empatia con i nostri figli, la verità è che ai ragazzi non importa se andiamo su un'astronave o al parco fuori porta. Non c'è bisogno di inventarsi sempre più mirabolanti fuochi d'artificio. Bastano davvero cose semplici, basta andare al parco a giocare a pallone o una passeggiata in bici e mangiare un pranzo al sacco insieme, coinvolti con loro "anima e cuore" e la maggior parte dei bambini sarebbe felice per questo. (Vedi anche etichetta gioco in questo blog)

La vita è una scelta continua e quello che scegliamo di essere lo possiamo realmente controllare. Se abbiamo scelto di essere papà, non importa quale tipo di genitori abbiamo avuto, come si è comportato con noi nostro padre, quanto tempo ha dedicato realmente a noi. Noi possiamo scegliere di essere diversi - di essere noi stessi - di essere papà che decidono di entrare in empatia coi loro figli, poco o tanto che sia il tempo che onestamente possiamo condividere con loro.
I nostri figli possono realmente fare a meno di tante cose materiali ma quello di cui non potranno fare a meno sarà il nostro amore e le nostre attenzioni. Ricordandoci che non è tanto quello che noi diciamo di fare per loro che conta, quanto quello che loro realmente percepiscono di ricevere da noi.
Non importa se non abbiamo disponibilità economiche per donargli oggetti o viaggi; e per chi le ha non basta neanche lavorare di più per ottenergli quel benessere che noi ritieniamo sia indispensabile, se quel lavoro porta via una cosa che per loro è la più importante del mondo: il tempo che noi condivideremo con loro.
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Fonte: basato su un articolo HealthNewsDigest.com

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