2 agosto 2014

Una bella sculacciata


Un sondaggio svolto due anni fa negli Stati uniti ha rivelato che più della metà delle donne e tre quarti degli uomini credono che un bambino a volte abbia bisogno di una "bella sculacciata."
Diversi studi scientifici hanno peraltro mostrato che sculacciate o altre forme di punizioni corporali possono addirittura alterare il cervello dei bambini. È risultato che i bambini regolarmente sculacciati avevano meno materia grigia nella corteccia prefrontale che è appunto la zona del nostro cervello "implicata nella pianificazione dei comportamenti cognitivi complessi, nell'espressione della personalità, nella presa delle decisioni e nella moderazione della condotta sociale (W.)"

Un recente articolo CNN (qui nella sua veste originale) ci racconta appunto che queste aree del cervello - anche collegate alla depressione e alla dipendenza - possono modificare in un certo senso le loro traiettorie di sviluppo. E per tutto ciò risulta essere sufficiente solo una forte sculacciata al mese per più di tre anni (peggio ancora se fatta con cinta o altro...)
Gli studi hanno mostrato inoltre aumento di aggressività, diminuzione della capacità cognitiva... insomma punire fisicamente i bambini per la loro mancanza di autocontrollo produce alla lunga l'effetto contrario: ne acquisiranno ancora meno. Impareranno ad essere controllati da forze esterne invece che esercitare l'autocontrollo.

Elizabeth Gershoff, professore associato presso l'Università del Texas a Austin, ha studiato le punizioni corporali per 15 anni, ed è conosciuto come il ricercatore leader sulla "sculacciata" negli Stati Uniti.
Nel corso degli anni, Gershoff ha fatto una revisione sistematica delle centinaia di studi sugli effetti delle punizioni corporali: "non c'è nessuno studio che io abbia mai fatto che abbia trovato una conseguenza positiva dello spanking", ha detto Gershoff. "La maggior parte di noi si fermerà, se qualcuno ci colpisce, ma questo non significa che abbiamo imparato perché qualcuno ci ha colpito".
Aggressione, delinquenza, problemi di salute mentale: possono essere invece queste le reali conseguenze.

Prima di alzare la mano pensiamo che siamo noi che stiamo commettendo un errore, che abbiamo perso il confronto con nostro figlio e lo risolviamo di forza.
Come sarebbe un mondo senza sculacciate per i nostri figli? Penso sia più opportuno riflettere su  questo prima di dire che noi siamo cresciuti "sani" con le sculacciate che ci hanno dato.

27 febbraio 2014

Non separare

Non separare bimbo e mamma alla nascita: l'istinto del bimbo e della mamma va assecondato! Sono momenti importantissimi, sia dopo un parto naturale che cesareo. Guardate questo video sorprendente:

11 febbraio 2014

Nati prima


Quarantatrè giorni prima.
E scopri un mondo nuovo.
Fatto di bip intermittenti. Tubi, fili, monitor, cannule.
Sì, non solo quello, certo, lì in mezzo ci sono i miei due gemelli, ma quella è la foresta in cui vivono, dentro due casette di vetro.
Lei ha rotto le acque e lui è dovuto uscire lo stesso - anche se in verità sarebbe rimasto lì tranquillo un altro po'. Le donne sempre avanti :-)
Avanti anche nel grado di alta preoccupazione generato, grazie a Dio rientrato nel giro di quarantotto ore. Avanti nel riprendersi e superare il fratello nel taglio del filo di lana di uscita. Lei a casa da qualche giorno, lui da oggi.
Tutto a posto, tutto bene. Meglio così - è accaduto quello che speravamo e per cui pregavamo.

Ma che esperienza. Hai fatto due figli. Non te ne ritrovi neanche uno a casa. Poi arrivano, a puntate, col cordone ombelicale già trattato, tu non devi fare niente. Li ami profondamente ma non sono con te appena nati, non sai se mettere il fiocco alla porta (non l'abbiamo messo finché non è arrivata lei), stai lì a guardare body e tutine vuoti. Li ami profondamente ma non sono con te.
La Carta dei Diritti del Bambino nato prematuro: degna di un paese civile come l'Italia. che per prima al mondo ha riconosciuto a livello istituzionale il problema della prematurità. Bellissime aspirazioni che speriamo un giorno diventino pienamente realizzate.
Per il momento non è così. Purtroppo. Purtroppo. Purtroppo.

Se incontrerò genitori di bimbi nati prematuri in attesa, ansia, preoccupazione, frustrazione, speranza, impotenza, angoscia, rabbia potrò dirgli "ti capisco".